Arrivano finalmente al posto di guardia un emissario del Sindaco insieme a 4 monaci della Chiesa di Prios per trasportare il corpo del Negromante. Mentre si prepara il trasporto, dall’altro lato della piazza alcune persone vengono attaccate da bestie inferocite. Leogai subito, e Don Agostino dopo, si lanciano all’attacco, riuscendo ad uccidere le bestie ma purtroppo non riuscendo a salvare tutte le persone coinvolte, alcune delle quali vengono uccise altre rapite dalle bestie. Una nuova ondata di bestie si lancia all’attacco dei personaggi, che decidono allora di ripiegare verso il posto di guardia.
Sigfrido e i tre barbari suoi amici, Liofenkatra , Tienireriing e Levass partono per Karvosti. Giunti all’altezza di Ponte Alto scorgono dall’altra parte del fiume alcune persone accampate. Vengono accolte e invitate a mangiare insieme. Purtroppo non passa molto prima che si rendano conto di essere caduti in un tranello : il cibo è indubbiamente drogato e tutti stanno facilmente perdendo le forze. Nonostante tutto tutti e quattro si impegnano in un cruento combattimento, in cui avrebbero anche dovuto avere la meglio, ma una ignota forza blocca e indebolisce ad uno ad uno i personaggi, fino a quando tutti vengono catturati e addormentati. Il risveglio non è dei più felici, ma tutto sommato poteva andare meglio…. sono vicino alla rupe di Karvosti, segno che gli assalotori volevano evitare di lasciarli incustoditi nella foresta ma piuttosto che fossero ritrovati ed aiutati. Inoltre hanno lasciato loro tutte le armature ed armi, portando via però tutto il resto, oggetti, monete, e qualsiasi altra cosa non necessaria per la sopravvivenza nella foresta.
Il carico di legna arriva indenne, nonostante qualche attacco da parte di predatori della foresta lungo il tragitto, ben segnalate da Foras che lascia anche alcune trappole, fino a Jakaar dove viene preso in consegna da Atherios. Tutti rientrano quindi al maniero, riportando indietro carichi miste di provviste.
A Forte Cardo si susseguono eventi incredibili !! I personaggi vengono contattati da una misteriosa donna, che vuole arruolarli per un compito estremamente difficile e pericoloso, a qualunque prezzo. L’incontro è interrotto dal caos provocato in città dall’arrivo al cancello nord di due stregoni a cavallo di enormi Colossi. Il comandante delle guardie esce e parla con loro, attenderanno fuori dalla città tra gli alberi della foresta, chissà cosa si sono detti e quali erano le loro richieste!
Poco dopo il pozzo parla!! UNa immensa voragine si apre all’interno della cittadina inghiottendo un intero quartiere nell’area nord-ovest. Immediatamente ci si rende conto della gravità della situazione, e mentre Don Agostino e Leogai rimangono a controllare il corpo del negromante, ritenuto forse la causa di tutti, Gaileo ed Alcatrax corrono a verificare la situazione.
La comunità di goblin al Maniero si allegrga con l’arrivo di un altro piccolo gruppo. La morte del capoclan rimane però un problema, e Fenya non è disposta a prendrne la guida. Saranno loro stessi ad eleggere il loro capoclan, mentre Fenya addestra uno dei nuovi arrivati come suo apprendista. Intanto Argun fà sue alcune arnie dei calabroni del Davokar, cercando per il momento di sistemarle all’interno del maniero, maggiormente protette e facilmente raggiungibili.
Sigfrido si accorda con gli altri tre apparteneti al Clan Ulfir di incontrarsi sotto la grande quercia fuori Jakaar tra una settimana per partire per Karvosti.
Appartiene al Clan Odaiova, e vive nel viollaggio sotto la O di Odaiova. Uomo ormai un po’ avanti con gli anni. Alleva bellissimi e grandi cervi per tutto il clan.
E’ ormai notte quando i guerrieri orso con loro escono dai palazzi sotterrati… la metà dei compagni del clan liberati, nonostante i loro sforzi per guarirli e rifocillarli, sono passati allo stadio finale della trasformazione avvenuta nei bozzoli dei ragni. Alcuni sono esplosi dall’interno liberando un vorace sciame di piccoli ragni, altri sono stati trasformati definitivamente in abonimi. La pericolosità era letale, uno ad uno i guerrieri orso sono caduti sotto i loro colpi e morsi. L’arrivo di rinforzi dal villaggio, chiamati e guidati fino alle rovine da Sigfrido e Unticor, non ha permesso altro che dar fuoco a tutto quello che di loro rimaneva, un fuoco liberatore che quantomeno ha evitato ai poveri malcapitati una vita ormai di dolore e follia.
Il mattino successivo il rientro al villaggio è triste, sotto un cielo plumbeo dove la pioggia leggera si mischia ai pianti delle famiglie orfane dei loro ragazzi. Embersind, capoclan degli Odaiova non è presente nel villaggio : altrove sono avvenute segnalazioni di ragni nella foresta e alcuni villaggi hanno subito attacchi, il capoclan è partito quindi per verificare cosa stia succedendo. Arnamer accoglie tutti nella grande sala del villaggio per ascoltare i racconti dei sopravvissuti.. orribili racconti che parlano di rovine ormai completamente nascoste sottoterra dalla vegetazione, popolate di infide bestie e occupate dai velenosi ragni. Purtroppo il loro signore, è riuscito a fuggire, e anche se una delle sue tane è stata scoperta e purificata dal fuoco, altre sono nascoste nella foresta e nuove ne vengono create. Il villaggio piange i suoi caduti, mentre nuovi ragazzi vengono chiamati a difendere il villaggio , sempre più giovani, caricati di pesanti armature e armi affilate, pronti all’ addestramento che, si spera, possa salvare loro e le loro famiglie…
Sigrfrido nota affacciarsi dal bordo della collinetta a nord del villaggio, la Strega Stulka che lo osserva, e la raggiunge, solitario. Entrato nella sua piccola capanna, la Strega lo attende seduta e immersa nei fumi delle sue erbe, mentre prepara un unguento. Il racconto che Sigrfrido le fà è attento e completo, cerca di non tralasciare nulla, descrivendo tutto quello che è riuscito a comprendere e gli orrori che ha vissuto. La Strega ascolta attentamente, mentre comincia a cospargere la mano di Sigrfrido dell’unguento ed a pronunciare incomprensibili filastrocche.
“La maledizione che gravava su di te è stata sciolta.. hai tentato di liberare i compagni del tuo villaggio, senza successo purtroppo, e soprattutto senza riuscire a fermare il Malvagio Maz-at-teez. Sei sorpreso, bè non credere che perchè io sia sempre chiusa qui dentro non conosca cosa accade fuori. E’ da tempo che questo Signore dei Ragni vaga nella foresta, cercando di accrescere la sua famiglia, generando nuovi figli e corrompendo le altre creature della foresta. Da quello che mi hai raccontato, oramai il suo potere è forte, sono sufficienti infatti meno di dieci giorni per rendere una creatura sua schiava definitivamente. Inoltre non sappiamo cosa poteva accadere ai tuoi compagni se il periodo di incubazione non fosse stato interrotto. Ho timore che creature grandi e corrotte verranno in futuro ad attaccare i nostri villaggi… Ora và , vedo dal tuo sangue che non appartieni a questo clan, e non voglio essere io a dover raccontare chi sei… “