E’ ormai notte quando i guerrieri orso con loro escono dai palazzi sotterrati… la metà dei compagni del clan liberati, nonostante i loro sforzi per guarirli e rifocillarli, sono passati allo stadio finale della trasformazione avvenuta nei bozzoli dei ragni. Alcuni sono esplosi dall’interno liberando un vorace sciame di piccoli ragni, altri sono stati trasformati definitivamente in abonimi. La pericolosità era letale, uno ad uno i guerrieri orso sono caduti sotto i loro colpi e morsi. L’arrivo di rinforzi dal villaggio, chiamati e guidati fino alle rovine da Sigfrido e Unticor, non ha permesso altro che dar fuoco a tutto quello che di loro rimaneva, un fuoco liberatore che quantomeno ha evitato ai poveri malcapitati una vita ormai di dolore e follia.
Il mattino successivo il rientro al villaggio è triste, sotto un cielo plumbeo dove la pioggia leggera si mischia ai pianti delle famiglie orfane dei loro ragazzi. Embersind, capoclan degli Odaiova non è presente nel villaggio : altrove sono avvenute segnalazioni di ragni nella foresta e alcuni villaggi hanno subito attacchi, il capoclan è partito quindi per verificare cosa stia succedendo. Arnamer accoglie tutti nella grande sala del villaggio per ascoltare i racconti dei sopravvissuti.. orribili racconti che parlano di rovine ormai completamente nascoste sottoterra dalla vegetazione, popolate di infide bestie e occupate dai velenosi ragni. Purtroppo il loro signore, è riuscito a fuggire, e anche se una delle sue tane è stata scoperta e purificata dal fuoco, altre sono nascoste nella foresta e nuove ne vengono create. Il villaggio piange i suoi caduti, mentre nuovi ragazzi vengono chiamati a difendere il villaggio , sempre più giovani, caricati di pesanti armature e armi affilate, pronti all’ addestramento che, si spera, possa salvare loro e le loro famiglie…
Sigrfrido nota affacciarsi dal bordo della collinetta a nord del villaggio, la Strega Stulka che lo osserva, e la raggiunge, solitario. Entrato nella sua piccola capanna, la Strega lo attende seduta e immersa nei fumi delle sue erbe, mentre prepara un unguento. Il racconto che Sigrfrido le fà è attento e completo, cerca di non tralasciare nulla, descrivendo tutto quello che è riuscito a comprendere e gli orrori che ha vissuto. La Strega ascolta attentamente, mentre comincia a cospargere la mano di Sigrfrido dell’unguento ed a pronunciare incomprensibili filastrocche.
“La maledizione che gravava su di te è stata sciolta.. hai tentato di liberare i compagni del tuo villaggio, senza successo purtroppo, e soprattutto senza riuscire a fermare il Malvagio Maz-at-teez. Sei sorpreso, bè non credere che perchè io sia sempre chiusa qui dentro non conosca cosa accade fuori. E’ da tempo che questo Signore dei Ragni vaga nella foresta, cercando di accrescere la sua famiglia, generando nuovi figli e corrompendo le altre creature della foresta. Da quello che mi hai raccontato, oramai il suo potere è forte, sono sufficienti infatti meno di dieci giorni per rendere una creatura sua schiava definitivamente. Inoltre non sappiamo cosa poteva accadere ai tuoi compagni se il periodo di incubazione non fosse stato interrotto. Ho timore che creature grandi e corrotte verranno in futuro ad attaccare i nostri villaggi… Ora và , vedo dal tuo sangue che non appartieni a questo clan, e non voglio essere io a dover raccontare chi sei… “
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